Il pilot di The Deuce ci ha presentato i personaggi e l’ambientazione nella quale ci immergeremo per i dieci episodi che compongono la prima stagione, ma con Show and Prove iniziamo a mettere piede nel vivo della storia. Una storia che, sicuramente, non è fatta per i consumatori più rapidi di serie tv, per coloro che si aspettano di vedere tutto e subito perché, al contrario, The Deuce ci accompagna passo dopo passo verso il fulcro della storia. E ancora ci troviamo alle battute iniziali.
Se nel pilot l’argomento portante della serie nemmeno è stato toccato (quello dell’industria del porno), adesso iniziamo a vederne la nascita. Per chi, come me, è nato decenni dopo gli anni 70 e non ha che un’infarinatura sull’industria del porno, Show and Prove fa un eccellente lavoro nel raccontare, spiegare e creare una giusta ambientazione. Quelli sono gli anni in cui la prostituzione è sì illegale, ma evidentemente tollerata dalle forze dell’ordine, sono gli anni in cui se viene trasmesso un porno in cinema la cosa è più o meno accettata purché non si vedano le penetrazioni mentre il film amatoriale venduto dal distributore di fiducia viene sequestrato. Sono gli anni in cui era facile chiudere un occhio alle trasgressioni e ciò si evince ancor meglio nel pilot, quando papponi e poliziotti siedono l’uno vicino all’altro mentre si fanno lucidare le scarpe. Lo stesso titolo dell’episodio, Show and Prove, si rifà all’usanza per cui le prostitute, se venivano arrestate una volta, la volta successiva venivano lasciate in strada e dovevano “mostrare e provare” al poliziotto di essere state recentemente arrestate.
I personaggi vengono più definiti, mostrandoci non solo il loro istinto imprenditoriale ma anche la loro voglia di tutelarsi. Queste prostitute non sono delle sprovvedute in balìa degli eventi e ce lo dimostra Eileen (o Candy, come preferite voi) che non vede perché venire pagata una sola volta per un film quando chi lo vende guadagna ripetutamente; ce lo dimostra Darlene che non vuole essere incastrata per la distribuzione di un film che non aveva acconsentito a girare; ce lo dimostra Lori, che non si sente tanto inferiore a Jane Fonda, che al’epoca aveva interpretato una prostituta in un film.
L’emancipazione di queste donne è dietro l’angolo, sebbene ci sia chi vuole impedirglielo. In primis i loro papponi, che di certo non vedono di buon occhio la possibilità che si liberino di loro. E ce lo mostra così bene Larry, che mal digerisce il fatto che Darlene venga avvicinata da una giornalista interessata alla sua storia.
Con grande rammarico, purtroppo, devo ammettere che le vicende parallele, quelle che coinvolgono Vinnie e Frankie, si stanno dimostrando molto meno interessanti. Per quanto il lavoro di James Franco nel cercare di differenziare i due personaggi che interpreta sia innegabile (così come è estremamente affascinante il gioco di camera quando i due personaggi si trovano nella stessa scena), la situazione che coinvolge loro, il locale ed i soldi che devono racimolare risulta un intramezzo quasi indesiderato, se paragonato alla storia che gli si contrappone. E, di sicuro, arriverà il momento in cui queste linee narrative parallele convergeranno, ma fino a quel momento assisto con molto meno entusiasmo a queste vicissitudini.
Con una seconda stagione già confermata, di sicuro possiamo stare tranquilli che, sebbene la stagione stia partendo un po’ lentamente, non avremo di che lamentarci.
Come sempre, fateci sapere le vostre opinioni nei commenti!